La sorprendente vittoria di un candidato ultranazionalista e filorusso al primo turno delle elezioni presidenziali in Romania si sta trasformando in un’inchiesta sul social media TikTok. L’app cinese, che nel 2020 era stata scaricata da due miliardi di persone, ha ignorato le preoccupazioni sulla sicurezza negli Stati Uniti e in Europa, secondo cui potrebbe essere utilizzata per la manipolazioni di massa, e ora si trova ad affrontare una tempesta normativa a Bucarest, per il suo presunto ruolo nell’alterare il processo democratico.
L’ente nazionale di controllo dei media ha chiesto alla Commissione europea di avviare un’indagine, spinto dal sospetto che gli algoritmi di TikTok abbiano amplificato i contenuti del candidato presidente Călin Georgescu a scapito degli altri candidati.